Quando Stefano Saletti mi ha parlato dell’idea del concerto “Il Mediterraneo è donna” - in programma all’Auditorium di Roma il 5 aprile -, dicendomi che gli sarebbe piaciuto intervallare i brani delle cantanti più rappresentative dell’area mediterranea, da Umm Kulthum a Fairuz (foto), da Amalia Rodrigues a Sezen Aksu, fino a Rosa Balistreri, con il repertorio della Banda Ikona, ma anche con letture e testimonianze di donne, mi è venuta voglia di posizionarmi sulla riva Sud del Mediterraneo e di guardare verso Nord. Mi sono tornate in mente le frasi di tante donne incontrare negli anni e ne è uscita fuori una filastrocca che oltre ad avere l’intenzione di frantumare stereotipi ormai stantii, è per me un invito per tutti al “gioco” di mettersi nei panni dell’Altro.
Filastrocca per le sorelle d’Occidente
Come ti immaginavi che fossi?
Ho due mani, due braccia, un cervello e sogni da realizzare
Lascio i capelli al vento e guardo il mare
Sono come te
Porto la minigonna, il bikini e mi piace saltare
Desidero far carriera e viaggiare
Come ti immaginavi che fossi?
Sono una donna come te
Anche se nel deserto ho formato i miei occhi
cresciuta in una famiglia con i paraocchi
lo studio l’ho dovuto conquistare
e per farmi ascoltare la Voce me l’han fatta alzare
Non sono una statua di sale
né una sirena dal canto nasale
i miei affetti non sono soffocati
né i desideri spenti o annientati
Sono proprio come te
Mia sorella occidentale
Con pregi e difetti, successi e disfatte
Paure e facce esterrefatte
Non sono una bambola senza bocca
né una sposa murata e bacucca
Il mio ventre balla alle feste
e gioisce se cambiano le teste
Tu che sei nata a Occidente
pensi di essere differente
solo perché ostenti la libertà
ma non sempre ti avvicini alla verità
Ho due gambe, due piedi, un cuore e tante passioni
e se qualcuno m’intralcia ho forti reazioni
Sono come te
Come ti immaginavi che fossi
mia sorella d’Occidente
costretta come me a slegare le catene d’Oriente?
Bravissima...
RispondiEliminaAnche se sono un maschio, condivido in tutto
l'empatia e l'umanità non hanno genere
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