giovedì 15 giugno 2017

Tre anni fa usciva 'Sul corno del rinoceronte'

Tre anni fa usciva Sul corno del rinoceronte. Ed è stato l’inizio di un lungo viaggio non solo nei tanti posti in Italia e all’estero in cui ho accompagnato il romanzo, ma anche verso l’incontro e la conoscenza di tanti lettori di tutte età, anche giovanissimi. 
L’uscita di questo libro nel 2014 ha creato nuovi legami nella mia vita, ne ha solidificati altri già esistenti e ha ravvivato complicità con i tanti relatori che lo hanno presentato emozionandosi ogni volta in maniera diversa, con le attrici che hanno interpretato le voci delle protagoniste Mary e Meriem, i musicisti che hanno partecipato agli eventi, i colleghi che lo hanno recensito, i fotografi che hanno sempre fermato gli attimi e gli artisti che, ispirandosi al romanzo, hanno dato vita ad altre creazioni tra i quali Fabiana Fusco che ha realizzato una collezione di gioielli, Giampaolo Atzeni che ha dipinto il quadro Rinoceronte, Nasser el Gilani che ha realizzato delle opere di calligrafia araba.

A distanza di tre anni dal giorno dell’uscita del libro, oggi mi sembra di vedere una carovana di persone che man mano si univa a me e mi seguiva per il semplice desidero di contribuire a raccontare una storia, una storia di amicizia, di ‘rivoluzione’ e di ricerca della libertà ambientata tra Italia e Tunisia che invita a liberarsi da ogni dittatura, anche quelle interiori, invisibili ma soffocanti e limitanti.



In un estratto del romanzo si racconta la storia del rinoceronte, metafora dei dittatori di tutti i tempi. Fa sempre bene rileggerla: 

Uno dei momenti più eccitanti dell’organizzazione del nuovo appartamento fu proprio ordinare le librerie insieme. Meriem era entusiasta di trovarsi circondata da tanta cultura, anche se notai che preferiva leggere sola, quando non c’ero. Non riusciva ancora a condividere quel momento di piacere. Ma tutto si impara con il tempo. Dopo qualche mese dal trasloco sfogliava con disinvoltura il giornale al bar e non si imbarazzava più di fronte allo sguardo del mondo. Leggere non era più un’attività proibita.
A Kairouan mi svelò che tra i miei libri aveva letto e riletto una raccolta di fiabe che conteneva anche una storia su un rinoceronte.

«Non me la ricordo. Me la racconti?» le chiesi. Lei, adagio, cominciò a narrare: «C’era una volta un rinoceronte che invece di pascolare osservava una gazzella trascorrere le ore nascosta dietro un cespuglio con i suoi piccoli. ‘Ho paura che i leoni ci trovino e ci mangino’, spiegò la gazzella al rinoceronte. ‘Ma come, un animale bello e forte come te, con due corna dritte e appuntite che ha paura di leoni pidocchiosi! Tutti penseranno che sei vigliacca. Occorre dare una lezione a quei sacchi di pulci. Ti aiuterò io’. Il rinoceronte così si diresse dai felini e appena li vide cominciò a strepitare: ‘Gattacci rinsecchiti! Prepotenti! Siete il disonore degli animali! Ve la prendete con gli indifesi. Venite qui se avete il coraggio!’. I leoni lo guardarono sbalorditi ma non dissero niente e si spostarono più in là. Il rinoceronte tornò soddisfatto dalla gazzella: ‘Hai visto? Ci vuole poco, non possiamo lasciare che ci mettano le zampe in testa: occorre che la nostra voce si alzi forte e chiara in difesa dei diritti degli erbivori’. La gazzella prese coraggio, si drizzò e cominciò a gridare verso i leoni: ‘Lasciateci in pace, prepotenti!’. Ma questi, anziché tirarsi indietro, partirono alla carica. Con due zampate uccisero i piccoli della gazzella, lei invece scappò e si salvò. Più tardi, mentre i leoni banchettavano, il rinoceronte passò lì accanto. Il capo dei felini alzò il muso dal pasto sanguinoso e gli chiese: ‘Come ti è saltato in mente prima di insultarci così? Lo sai bene che non abbiamo intenzione di litigare con te. Non ci interessi’. E lui rispose: ‘Non è per 24. voi che l’ho fatto. Volevo che i germogli fossero a mia completa disposizione’».




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